È nata a Trenton, in New Jersey, figlia di Katy e Mac Schafer, un pastore della chiesa presbiteriana. Si è trasferita assieme alla famiglia tra chiese e congregazioni nel New Jersey, in Arizona, e infine a Raleigh. Ha tre fratelli minori: due sorelle e un fratello.
Mentre frequentava il liceo protestò contro il North Carolina Public Facilities Privacy & Security Act.Durante il suo ultimo anno è stata semifinalista nel programma degli studiosi presidenziali degli Stati Uniti.Si è diplomata al programma di arti visive della High School presso la North Carolina School of the Arts nel 2017, dopo essersi trasferita lì dalla Needham B. Broughton High School. Aveva in programma di frequentare la Central Saint Martins, un college d’arte a Londra, ma ha rinviato la sua iscrizione dopo il liceo per concentrarsi sulla sua carriera.
Il 26 febbraio 2024 è stata arrestata a New York per aver preso parte ad una manifestazione volta a disturbare l’apparizione del Presidente Joe Biden al Late Night con Seth Meyers e a chiedergli “di smettere di sostenere il genocidio del governo israeliano contro i palestinesi di Gaza”. L’attrice e gli altri 30 manifestanti arrestati con lei sono stati rilasciati dopo poche ore.
La giovane attrice e modella di 25 anni ha acquistato la sua prima residenza a Los Angeles alcuni mesi fa, prima di partire per promuovere il film “Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente”. Quando vado a trovarla, noto che manca ancora metà dell’arredamento; i quadri, incluso un poster incorniciato di Paris Is Burning, sono appoggiati alle pareti. Nella stanza destinata a diventare il suo studio d’artista, il pavimento è ingombro di scatole contenenti i suoi vecchi diari, vicino a pile di vestiti e libri, e uno scheletro verde neon a grandezza naturale. Al centro, un contenitore trabocca di vari tipi di stampelle. «Di queste ne ho tipo dieci», dice Schafer ridendo. «È assurdo». La casa è ancora in fase di allestimento, e lei sta imparando poco alla volta. Oggi sa come funziona il deposito a garanzia, e improvvisamente ha delle opinioni sui diversi tipi di semi per il prato. «Sono cose da persona adulta», precisa. L’idea di poter decorare come preferisce, in particolare, è contemporaneamente emozionante e travolgente. Qualche giorno fa è andata a trovare una vicina e ha avuto l’ispirazione per creare un’accogliente zona biblioteca intorno al camino del soggiorno. «Riesci a immaginarti un fuoco qui?» chiede, e intanto le si illuminano gli occhi. «L’idea di averne uno vero mi fa quasi paura. Ma mi abituerò». Non sembra difficile per Schafer, che finora ha affrontato la vita e l’arte con impegno e determinazione. Nel 2018, quando ha ottenuto una parte in Euphoria, la pluripremiata serie HBO sulla Generazione Z, aveva diciannove anni e non aveva mai recitato prima. Ha imparato sul campo, trasformando il personaggio di Jules Vaughn, affascinante studentessa appena arrivata in una nuova scuola, in un punto di riferimento generazionale. Per il suo primo ruolo da protagonista nel film “Cuckoo”, un thriller psicologico di Tilman Singer in uscita a maggio 2024, Schafer ha imparato a maneggiare un coltello a farfalla e a suonare il basso, ha girato le sue prime scene d’azione e ha ripreso a praticare la lingua dei segni. «Hunter trabocca energia creativa», mi dice Dan Stevens, sua co-star in “Cuckoo”. «È innata». Un giorno, tra una scena e l’altra, Stevens, Schafer e altri erano in attesa in una vecchia classe in cui c’era una lavagna. Schafer, che al liceo ha studiato arte, ha preso in mano casualmente i pennarelli: «Stavamo chiacchierando, abbiamo alzato lo sguardo e a un certo punto è apparso un bellissimo ritratto sulla lavagna», racconta. «Ci siamo detti: cavolo, c’è qualcosa che non sa fare?».
A sei anni dall’inizio della sua carriera di attrice, Schafer è molto richiesta. Ha un piccolo ruolo nel prossimo film di Yorgos Lanthimos e all’orizzonte c’è anche una parte in “Mother Mary” di David Lowery, accanto a Michaela Coel e Anne Hathaway.
Sarebbe una sorpresa se Schafer si fermasse qui. È un’artista visiva diventata modella e poi attrice, una persona naturalmente versatile che rappresenta uno standard creativo nel suo circolo di amici.
Hunter Schafer ha un’energia brillante e attenta, anche se descrive la propria iperattività e impulsività definendosi come «una classica ragazza affetta da ADHD», e di solito non sa che giorno sia. (Nel corso di due giorni passati insieme, l’unica volta che controlla il telefono in mia presenza è per usare la funzione “un anno fa” nell’app di foto, per ricordare cosa stava facendo lo scorso gennaio).
Si ricarica con il tè matcha, la Coca-Cola e la sua sigaretta elettronica. Buffa e curiosa, di tutte le mie domande ne elude solo una, quella sulla sua esperienza al Berghain, il famoso club techno di Berlino. “Non voglio rovinare il mistero”, dice. Nonostante la fama, si comporta come una studentessa qualsiasi, che fa dispetti ai compagni e si sente troppo vecchia per frequentare feste universitarie.