La caduta della casa degli Usher
- By Redazione STS
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Una descrizione di come la nuova serie Netflix di Mike Flanagan si ispira all’autore gotico.
La serie Netflix trae ispirazione dalle opere di Edgar Allan Poe. La serie prende il nome dal racconto di Poe del 1839 e lo reimmagina in un contesto moderno. La serie segue la famiglia Usher, una dinastia ricca e moralmente corrotta, e le sue interazioni con forze soprannaturali. La narrazione è strutturata intorno a Roderick Usher, che racconta i tragici eventi che colpiscono la sua famiglia all’assistente procuratore degli Stati Uniti C. Auguste Dupin. La serie è nota per i suoi riferimenti alle opere letterarie di Poe e alla sua visione critica della società, offrendo un’interpretazione contemporanea dei suoi temi. I titoli degli episodi e i nomi dei personaggi derivano dai racconti di Poe, creando un ricco arazzo di allusioni e uova di Pasqua per i fan dell’autore.
Episodio 1: “Una mezzanotte uggiosa
La scena d’apertura della serie è un funerale per gli ultimi tre figli Usher rimasti, con i discorsi del ministro tratti da varie opere di Edgar Allan Poe. La serie prende il nome dal racconto di Poe del 1839 “La caduta della casa degli Usher”, reimmaginato in un contesto moderno. La serie segue la famiglia Usher, una dinastia ricca e moralmente corrotta, e le sue interazioni con forze soprannaturali. La narrazione è strutturata intorno a Roderick Usher, che racconta i tragici eventi che colpiscono la sua famiglia all’assistente procuratore degli Stati Uniti C. Auguste Dupin. La serie è nota per i suoi riferimenti alle opere letterarie di Poe e alla sua visione critica della società, offrendo un’interpretazione contemporanea dei suoi temi. I titoli degli episodi e i nomi dei personaggi derivano dai racconti di Poe, creando un ricco arazzo di allusioni e uova di Pasqua per i fan dell’autore.
Episodio 2 – “La maschera della morte rossa”
I nomi e i riferimenti dei personaggi sono tratti da varie opere di Edgar Allan Poe. Ad esempio, il nome del figlio minore di Roderick, Prospero “Perry” Usher, è tratto dal protagonista del racconto “La maschera della morte rossa” di Poe del 1842. La serie presenta anche personaggi che prendono il nome dai contemporanei di Poe, come Rufus Griswold, il capo della Fortunato Pharmaceuticals, e Landor Pharma, un’azienda rivale. Inoltre, la serie incorpora riferimenti alle opere letterarie di Poe, come “The Cask of Amontillado” e “Ligeia”, nei nomi dei prodotti farmaceutici e dei personaggi. La serie rende omaggio all’eredità di Poe e alla sua visione critica della società, offrendo un’interpretazione contemporanea dei suoi temi.
Episodio 3 – “Omicidio nella Rue Morgue”
Il personaggio di Camille L’Espanaye, figlia di Roderick Usher, prende il nome da una delle vittime de “I delitti della Rue Morgue” di Poe. Subisce un’analoga morte per mano di un scimmione fuori controllo. Il personaggio di Verna che guida Camille verso la sua fine si chiama Le Bon, riprendendo un sospetto di “Rue Morgue” di Poe. Nel racconto originale, il titolo si riferisce a una strada in una zona di Parigi conosciuta come Quartier St. Nella serie, però, “RUE” non è la parola francese per “strada”, ma l’acronimo di Roderick Usher Experimental, una società di ricerca medica che si occupa di esperimenti sugli animali. L'”obitorio” è il luogo in cui finiscono le sfortunate creature sottoposte ai suoi test. Lo sfortunato assistente, perennemente maltrattato da Camille, si ritrova spesso ad essere licenziato dal suo capo con la frustrante battuta “Toby, dannazione!”. Si tratta in realtà di un riferimento a un personaggio, letteralmente chiamato Toby Dammit, del racconto di Poe del 1850 “Mai scommettere la testa sul diavolo”.
Episodio 4 – “Il gatto nero”
Il personaggio di Napoleon “Leo” Usher, un figlio di Usher playboy, prende il nome dal protagonista del racconto “Gli occhiali” di Poe del 1844. L’antagonista della storia di Leo, un gatto nero di nome Pluto, è tratto dal racconto “Il gatto nero” di Poe del 1843. Nei flashback degli anni Settanta, il nome del personaggio del dottor Brevet viene scoperto su alcuni documenti falsificati che approvano la ricerca medica, un riferimento al racconto di Poe del 1839 “L’uomo consumato”. Lo sfortunato assistente, perennemente maltrattato da Camille, si ritrova spesso ad essere licenziato dal suo capo con la frase di frustrazione “Toby, dannazione!”, un riferimento al personaggio Toby Dammit del racconto di Poe del 1850 “Mai scommettere la testa del diavolo”.
Episodio 5 – “Il cuore che racconta”
Il personaggio di Victorine LaFourcade, figlia di Roderick Usher, è una ricercatrice senza scrupoli che sta sviluppando un meccanismo cardiaco all’avanguardia e lo sta testando illegalmente sugli scimpanzé. Il suo nome è tratto da un altro racconto, “La sepoltura prematura”, che narra il caso di Mademoiselle Victorine Lafourcade, una giovane donna caduta in coma apparente e sepolta viva nel 1810. Un altro personaggio, Pamela Clemm, è il nome che lo spirito demoniaco Verna assume quando si infiltra nella clinica del dottor LaFourcade come potenziale paziente. Il nome è tratto da Virginia Clemm, cugina di primo grado e moglie tredicenne di Poe. Il personaggio di Napoleon “Leo” Usher, un figlio playboy degli Usher, prende il nome dal protagonista del racconto “Gli occhiali” di Poe del 1844. L’antagonista della storia di Leo, un gatto nero di nome Pluto, è tratto dal racconto “Il gatto nero” di Poe del 1843. Nei flashback degli anni Settanta, il nome del personaggio del dottor Brevet viene scoperto su alcuni documenti falsificati che approvano la ricerca medica, un riferimento al racconto di Poe del 1839 “L’uomo consumato”. Lo sfortunato assistente, perennemente maltrattato da Camille, si ritrova spesso ad essere licenziato dal suo capo con la frase di frustrazione “Toby, dannazione!”, un riferimento al personaggio Toby Dammit del racconto di Poe del 1850 “Mai scommettere la testa del diavolo”.
Episodio 6 – “Goldbug”
Il personaggio di Tamerlane Usher, la figlia maggiore degli Usher, prende il nome dal titolo di una poesia scritta da Poe diciassettenne e pubblicata nel 1827. Il marito della protagonista, William T. Wilson, prende il nome da un personaggio del racconto “William Wilson” di Poe del 1839. Il personaggio Pamela Clemm è il nome che lo spirito demoniaco Verna assume quando si infiltra nella clinica del dottor LaFourcade come potenziale paziente. Il nome è tratto da Virginia Clemm, cugina di primo grado e moglie tredicenne di Poe. Il personaggio di Napoleon “Leo” Usher, un figlio playboy degli Usher, prende il nome dal protagonista del racconto “Gli occhiali” di Poe del 1844. L’antagonista della storia di Leo, un gatto nero di nome Pluto, è tratto dal racconto “Il gatto nero” di Poe del 1843. Nei flashback degli anni Settanta, si scopre il nome del dottor Brevet su alcuni documenti falsificati che approvano la ricerca medica, un riferimento al racconto di Poe del 1839 “L’uomo consumato”. Lo sfortunato assistente, perennemente maltrattato da Camille, si ritrova spesso ad essere licenziato dal suo capo con la frase di frustrazione “Toby, dannazione!”, un riferimento al personaggio Toby Dammit del racconto di Poe del 1850 “Mai scommettere la testa del diavolo”.
Episodio 7 – “Il pozzo e il pendolo”
Nella serie, il personaggio di Frederick Usher, figlio maggiore di Roderick, subisce una morte lugubremente elaborata, basata sulla lama che fende e scende lentamente del racconto del 1842 “Il pozzo e il pendolo”. Il suo nome, tuttavia, è tratto dal già citato “Metzengerstein”, che si conclude con queste righe: “Federico, barone Metzengerstein, era l’ultimo di una lunga serie di principi. Il suo nome non si trova più nell’aristocrazia ungherese”. Il personaggio di Morella Usher, moglie di Frederick e madre di Lenore, è orribilmente sfregiata dopo aver partecipato di nascosto al rave-orgia di Perry Usher. Il suo nome è tratto dal racconto del 1835 “Morella”, che narra di un uomo che teme che la figlia sia la reincarnazione della moglie, morta di parto. Il personaggio di Lenore Usher, la cosiddetta “migliore degli Usher”, secondo Roderick, è l’unica degli Usher che non sia in qualche modo spregevolmente malvagia, anche se pagherà lo stesso prezzo degli altri quando Verna cercherà di porre fine alla stirpe una volta per tutte. La sua fine, però, è più misericordiosa. Il suo nome deriva dal poema “Lenore” del 1843, che parla della morte di una giovane donna e della sua ascesa al cielo. Il personaggio di Tamerlane Usher, l’influencer dello stile di vita, prende il nome dal poema “Tamerlano”, in cui il protagonista è un signore della guerra con il cuore spezzato. Il personaggio William “Bill” T. Wilson, marito di Tamerlano amante del fitness, prende il nome dal racconto “William Wilson”. Il personaggio di Victorine Lafourcade, nome completo di Vic, deriva dal racconto “La sepoltura prematura”.
Episodio 8 – “Il corvo”
Nella serie, vengono inseriti diversi riferimenti alle opere di Edgar Allan Poe. In una sequenza di flashback, Madeline e Roderick uccidono Rufus Griswold, spianando la strada per l’acquisizione di Fortunato, seppellendolo all’interno di un muro, simile al destino che Fortunato subisce ne “Il barile di Amontillado”. Per tutta la serie, Roderick Usher riceve messaggi da sua nipote Lenore, a cui si rifiuta di rispondere. Alla fine rivela che Lenore è morta, rapita da Verna, ma l’intelligenza artificiale creata da sua sorella con la personalità di Lenore gli invia sempre la stessa parola. È “nevermore”, la stessa parola recitata dall’uccello demoniaco ne “Il corvo”. Roderick Usher continua a vedere le visioni di un giullare sorridente, che è il costume che indossava Rufus Griswold quando lo hanno fatto fuori vivo. Poe scrisse anche il racconto “Hop-Frog”, del 1849, su un buffone di corte che si vendica in modo omicida del re che serve e dell’intera corte. Mentre racconta la morte di Lenore, Roderick Usher recita i versi iniziali della poesia: “C’era una volta una mezzanotte tetra, mentre riflettevo, debole e stanco…”. Nel flashback della morte di Lenore, un corvo lo minaccia nella sua villa, volando verso una statua bianca di una dea greca. Si tratta di Pallade, dea della saggezza, e il corvo è il simbolo della paura che sovrasta e domina il pensiero razionale: “E il corvo, che non vola mai, è ancora seduto, è ancora seduto / sul pallido busto di Pallade proprio sopra la porta della mia camera / e i suoi occhi hanno tutto l’aspetto di quelli di un demone che sta sognando…”. Roderick si incontra con Madeline nel seminterrato della loro casa d’infanzia. Ognuno ha tramato per uccidere l’altro, nella speranza di risparmiarsi l’ira di Verna. “Questa carcassa di casa è la nostra tomba”, le dice Roderick. Prima che la notte finisca, la sorella che lui crede morta si alzerà e verrà a cercarlo, e la casa che abitano crollerà su entrambi, proprio come accadde nell’omonimo racconto di Poe.
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