Ryōhei Arisu è un ragazzo di ventiquattro anni di Tokyo che, dopo essersi rifugiato insieme ai suoi due amici Chōta e Karube nei bagni dell’incrocio di Shibuya nel tentativo di fuggire alla polizia, ritrova la città completamente deserta, scoprendo di essere costretto a dover competere in giochi pericolosi per sopravvivere: proprio in questo nuovo mondo, Arisu incontra Usagi, con cui decide di capirne i meccanismi per arrivare sempre più vicino agli architetti e ai game master, creatori della distopica Tokyo.
Questi giochi, o game, sono categorizzati in base ai semi delle carte da gioco francesi: fiori, cuori, picche e quadri e sono più o meno difficili a seconda del numero sulla carta.
Come appare evidente già dal titolo, la serie cita e omaggia in più di un’occasione Alice nel Paese delle Meraviglie, a partire dalla rappresentazione dei personaggi principali e secondari che compaiono nel corso della prima stagione. Molte delle figure presenti nel libro di Lewis Carroll -e, successivamente, nei più recenti adattamenti cinematografici- trovano un proprio corrispettivo in Alice in Borderland.
Il cognome del giovane protagonista è Arisu, la cui pronuncia giapponese è letteralmente la stessa dell’inglese Alice, senza contare le forti similitudini che accomunano ciò che accade ai due personaggi: entrambi sono fortemente annoiati dalla loro esistenza e bramano una fuga dall’opprimente quotidianità che limita le loro azioni.
La coprotagonista della serie è l’intrepida Usagi Yuzuha, esperta di arrampicata e abile nel destreggiarsi attraverso le crudeli sfide del “game“. In questo caso il suo cognome (Usagi in giapponese significa coniglio) richiama la figura del Bianconiglio, similitudine rafforzata sul piano visivo da una scena presente nel quarto episodio, nel quale cattura proprio un coniglio.
Lo stesso discorso vale per tanti altri personaggi, più o meno secondari, che troviamo nel corso degli episodi di Alice in Borderland: Shuntarō Chishiya rappresenta lo Stregatto, che sogghignando osserva tutti dall’alto con la sua paventata furbizia; Kuina è il Brucaliffo, un bruco che diventa una farfalla, a testimoniare la sua fase di transizione di genere; il Cappellaio è, naturalmente, il Cappellaio Matto, che guarda caso invita Arisu a bere con lui esattamente come accade con Alice; Mira e Ann sono rispettivamente la Regina di Cuori, portatrice di caos e dominatrice del gioco, e la Regina Bianca, incarnazione della quiete e figura decisamente positiva.
Meno evidenti i riferimenti ai personaggi di Karube e Chota, i migliori amici di Arisu, così come il folle cecchino della “Spiaggia” Niragi, che comunque possono avere diverse interpretazioni, come ad esempio il Tricheco e il Carpentiere per i primi due e la Lepre che tiene compagnia al Cappellaio per quest’ultimo.